Aquilino, Orrendi per sempre, illustrazioni di Jacopo Bruno, Milano, Giunti Junior, 2010,
pp 281.

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ORRENDI PER SEMPRE

 

PANAMERICANA EDITORIAL ha pubblicato tutti e tre i volumi

L'incipit di

"Nelle miniere
di Molooc"

Il terzo capitolo di una storia divertente e accattivante. I nostri Orrendi sono venuti a conoscenza del pericolo in cui si trova una bambina, ma il messaggio è arrivato a loro da un'altra epoca!
Inizia così la loro nuova avventura per potere salvare Bacca e, strada facendo, dovranno affrontare Molooc e i suoi seguaci. Ne saranno all'altezza?
I personaggi sono studiati bene e, per quanto siano stereotipati, risultano di grande impatto e molto divertenti, nonostante l'aspetto "macabro". La lettura scorre piacevolmente e il lettore si trova a finire in un solo fiato una storia che ha davvero dell'incredibile e che fa sorridere, grazie alle battute ben studiate e al caratterino di alcuni nani che i protagonisti incontrano durante il loro viaggio.
Nelle miniere di Molooc è un libro che dovrebbe essere molto più conosciuto e che i ragazzi dovrebbero assolutamente leggere perché, tra le righe, ci sono consigli e insegnamenti importanti, come il fatto che la diversità non dovrebbe essere una cosa da punire, ma da accettare con fierezza. Tutti i personaggi hanno, infatti, qualcosa di molto particolare e nessuno di loro può essere giudicato "normale", proprio per questo si rimane affascinati da loro già dalle prime pagine, diventando sempre più curiosi di capire dove porteranno le loro scelte, perché "Ora hanno una missione, ora hanno un motto: Orrendi per sempre!".
(J.F.) - 9 febbraio 2012

Il libro di Aquilino, pubblicato da Giunti, è il terzo della serie Orrendi Per Sempre, collezione che ha per eroi cinque ragazzini speciali. Un racconto piacevole con un messaggio forte e chiaro: la diversità non è importante purchè si trovi il modo di accettarla e farne un punto di forza
Milan o, 6 febbraio 2012 - Le "Miniere di Molooc" di Aquilino, appena pubblicato da Giunti, è il terzo della serie Orrendi Per Sempre, collezione che ha per eroi cinque ragazzini speciali, emarginati dai compagni perchè totalmente diversi da tutti gli altri bambini: una è morta, una dà la scossa, uno è maciullato e non guarisce mai delle sue ferite, e quello che li riunirà grazie ad una preziosa invenzione è un genio bambino senza le gambe. A questi strani personaggi si uniranno poi un velociraptor scheletro e tre cani "zombilupo".Ma le loro diversità saranno molto utili per fargli fare squadra, diventando veramente eroi. E lo scopo di questo gruppo di amici? Semplicemente quello di aiutare bambini in difficoltà, in tutto il mondo.

In questo nuovo volume gli Orrendi si trovano a fare un viaggio ancora più assurdo del solito: Lalla dovrà portarli nel Regno di Cormundia... nel 1150. Ebbene sì, un viaggio nel tempo, per salvare un gruppo di bambini perseguitati solo per il colore fulvo dei loro capelli e ridotti in schiavitù in nome del perfido dio Tritan.
Ma le sorprese non finiscono qui: i nostri amicifanno conoscenza con due nuovi potenziali Orrendi: Saxolino, giovane nano e il padre, l'irruente Nanoz. Sono entrambi forti, coraggiosi, ma anche estremamente buffi. "Sputalocchio nella zuppa!" è una delle tante, colorite espressioni con cui Saxolino accoglie l'improvvisa e pericolosa peripezia in cui si trova coinvolto.
In questa atmosfera avventurosa, non manca nemmeno un giovane drago. Gli Orrendi non arretreranno davanti a nulla per portare aiuto ai bambini e ai loro genitori e annientare così la tirannia di Molooc.
Un racconto piacevole e facile da leggere con un messaggio che passa forte e chiaro: la diversità non è importante purchè si trovi il modo di accettarla e farne un punto di forza per se stessi e per gli altri.

sololibri.net - la recensione di Niva Ragazzi

Nelle miniere di Molooc di Aquilino, pubblicato da Giunti a Gennaio 2012, è il terzo di una serie che ha per eroi cinque ragazzini speciali, emarginati dai compagni perchè totalmente diversi: una è morta, una dà la scossa, uno è maciullato e non guarisce mai delle sue ferite, e quello che li riunirà grazie ad una preziosa invenzione è un genio bambino senza le gambe. A questi straordinari personaggi si uniranno poi un velociraptor scheletro e tre cani "zombilupo": come non precipitarsi a capofitto in questa storia, e soprattutto, come non provare istintiva simpatia per la volontà caparbia di non nascondersi più, ma di farsi accettare - dopo essersi per primi accettati - dagli altri. E saranno proprio le loro diversità che permetteranno a questi ragazzini profondamente umani nei loro comportamenti e nei loro sentimenti, di fare squadra, diventando veramente eroi, con un motto per contraddistinguerli: "Orrendi Per Sempre".

E lo scopo, direte voi, di questa squadra? E’ semplicemente quello di aiutare bambini in difficoltà, in tutto il mondo e quello che è ancora meglio, in tutti i tempi, grazie alla prodigiosa invenzione di Albein, il bimbo senza gambe, il genio che ha inventato Lalla, una cabina telefonica che interagisce con lui e con i bambini che trasporta: quindi, non una semplice macchina, ma "una macchina che ci mette in comunicazione con bambini in pericolo, solo che adesso può teletrasportare anche nel tempo...".. Una macchina del tempo, direte voi, già visto e rivisto; ma non è così, perché "non la può usare un adulto e non teletrasporta se non c’è un bambino in pericolo, quindi non è una vera e propria macchina del tempo..."

In questo specifico volume la banda degli Orrendi viene chiamata a salvare, in un tempo e in un mondo particolare, i bambini che hanno i capelli rossi e solo per questa diversità vengono imprigionati dal perfido Molooc e mandati nelle sue miniere a scavare fino a morire di stenti. Con l’aiuto di un nano forzutissimo dal carattere impossibile, un drago cucciolo che ha nostalgia del suo amico e della sua mamma, gli Orrendi non arretreranno davanti a nulla per portare aiuto ai bambini e ai loro genitori e annientare così la tirannia di Molooc.

Un racconto piacevole e facile da leggere, che avvince senza annoiare, umorismo e avventura a piene mani e un messaggio che passa forte e chiaro: la diversità non è importante purchè si trovi il modo di accettarla e farne un punto di forza per aiutare non solo sé stessi, ma anche gli altri.

 

EVIDENZIA LIBRI

Sputalocchio! Bambini! gli Orrendi sono tornati per teletrasportarvi in una nuova mirabolante avventura. I nostri bislacchi eroi come sempre rispondono alle richieste di aiuto dei più piccini correndo in loro soccorso. Per proteggere la piccola Bacca travalicheranno addirittura i confini del tempo. Lalla, la straordinaria invenzione di Albein, conduce i nostri paladini a Cormulandia, un regno di cui il ricordo si era perso nei secoli. Gli Orrendi combatteranno contro la crudeltà del Granservente Molooc che ha ridotto in schiavitù tanti bambini dai capelli rossi costringendoli a lavorare nelle sue miniere d’oro. Tra gli scontri con gli armigeri e le strambe strategie dei nostri eroi gli “Orrendi X Sempre” stringeranno nuove amicizie con personaggi davvero singolari: un nano piuttosto ‘fetente’, Nanoz, e un simpatico cucciolo di drago, Brucio.
Che il club di Villa Sentimento sia sul punto di accogliere nuovi membri?? Scopritelo immergendovi nel fantastico mondo de Nelle miniere di Molooc, terzo libro della saga degli “Orrendi X Sempre”.
L’autore Aquilino, con una sorta di parodia fantasy, stravolge i classici stereotipi di buoni e cattivi dando un importante messaggio: non ci si deve fermare alle apparenze. Chiunque può diventare un eroe se ha qualcuno da proteggere. Nelle miniere di Molooc è una piacevole e divertente lettura per i più piccoli che potranno immedesimarsi meglio nella storia grazie alle carinissime illustrazioni di Iacopo Bruno.
Personaggio preferito: indiscutibilmente Scossa, una dura dal cuore tenero. Imprevedibile, coraggiosa e un tantino ‘elettrizzata’, Scossa è pronta a lanciare fulmini e saette ma davanti alle vittime di ingiustizie si commuove sempre.

Ambientazione preferita: è estremamente carina la descrizione del regno dei nani, la Nanizia. Un posticino davvero pittoresco.
Emozioni provate durante la lettura: mi sono divertita per le invenzioni letterarie dell’autore. E’ stato un po’ come tornare bambina.
Note o suggerimenti: una serie adatta per avvicinare i più piccini alla lettura.

Evidenziato da Ilenia Unida, classe V B, Liceo Scientifico G. Marconi, Sassari.

evidenzia libri

Iacopo Bruno è l'illustratore di "Orrendi per sempre".

E' nato nel 1964 a La Spezia. Diplomato al Liceo Artistico e all’Accademia di Belle Arti di Carrrara, nel 1989 si trasferisce a Roma dove comincia la collaborazione con Arnoldo Mondadori Editore illustrando le collane di Urania, Gialli Mondadori e Asimov.

Nel 1996 e nel 2000 partecipa al concorso internazionale di illustrazione della Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna dove viene selezionato. Nel 1998 apre il suo studio a Milano e collabora con le più importanti case editrici italiane. Con le sue illustrazioni sono stati pubblicati oltre 400 titoli in Italia e all’estero. È socio fondatore di Chinino con il quale sviluppa e realizza progetti editoriali per ragazzi. Per Il Battello a Vapore ha illustrato le serie di successo Ulysses Moore, Century e Criptoanimali.

Dal 2008 segue la direzione artistica dei progetti editoriali di Atlantyca Entertainment. Nel 2009 ha aperto a Milano insieme a Francesca Leoneschi lo studio DOT di grafica e illustrazione.

PICCOLO CAPOLAVORO
leggere un libro di più di 200 pagine ad un bambino di 7 anni è un'impresa...si sa che si stancano velocemente, ma devo dire che nel caso di "orrendi per sempre" ho dovuto combattere tutte le sere per spegnere la luce dopo aver letto 2 - 3 capitoli...il mio bimbo non vedeva l'ora di scoprire cosa sarebbe accaduto dopo (ed anche io, per la verità).
Una bella avventura dove non mancano il teletrasporto, i dinosauri, i cimiteri, gli uomini senza volto, ma anche considerazioni più serie sul fatto che non siamo, per fortuna, tutti uguali.
Ci sono persone che per svariati motivi sono "diverse" da noi e sono, nella maggior parte dei casi, una risorsa per imparare e per migliorarci.
Un bell'insegnamento sia per gli adulti che per i più piccoli.
Nostalgia scritto il Nov 23, 2011

http://www.anobii.com/books/Orrendi_per_sempre/

http://dito.areato.org

Metti insieme una ragazza morta fuori ma non dentro, una elettrica che dà la scossa, un ragazzo supergeniale e disabile e uno maciullato e pesto. E voilà, fatto! Gli “Orrendi per sempre” sono riuniti: 4 ragazzi allontanati dai compagni e rifiutati dalla comunità che condividono forza e debolezza della diversità. Ciascuno a suo modo e per le sue ragioni, sente forte la barriera che gli altri gli frappongono fino a farne a sua volta uno scudo personale. “Bambino…” disse Morta con voce fredda. “Sei sicura di quello che fai? Hai guardato bene come siamo… come siamo fatti?”

Esasperati dalla situazione, sono infatti loro stessi, a un certo punto, a fare del loro aspetto repellente un ostacolo ad una condivisione aperta. Non che non tentino di integrarsi, tutt’altro. Solo lo fanno a tentoni, percorrendo strade apparentemente più facili e talvolta palesemente disastrose, come isolarsi del tutto o camuffarsi da ciò che realmente non sono. Fino a che non decidono: basta fingere! Il tentativo di accettazione passerà da quell’istante in poi attraverso la via della valorizzazione delle capacità possedute. Gli Orrendi per sempre rinunciano, infatti, alle coperture posticce per gettarsi a capofitto in missioni ad alto rischio. Ed è lì, finalmente, che il loro potenziale umano, oltre che sovrumano, inizia ad emergere con forza e ostinazione.

E’ un libro insieme forte e scorrevole, questo di Aquilino, in cui l’autore mescola fantasia e spunti reali con un certo umorismo e una certa dose di avventura. Le vicende narrate sono infatti avvincenti e in più portano uno sguardo privilegiato sulla delicata questione della differenza e delle implicazioni sociali che essa comporta. Malgrado la commozione calchi ogni tanto la mano, si continua a percepire forte, a filo delle pagine, l’idea che ci sia una differenza tra il difetto e l’handicap, ovvero tra la mancanza e l’impossibilità del fare. Il ruolo che ciascuno di noi può giocare, per evitare che la prima si trasformi nella seconda, appare da subito estremamente influente. “Reginald s’illuminò: la soluzione era così semplice e lui non ci aveva ancora pensato. Ci volle poco per adattare il divano alle esigenze dei due ragazzi.” Come a dire che l’integrazione passa, in fondo, attraverso l’accettazione di sé e attraverso l’attenzione all’altro, nelle piccole come nelle grandi cose. Dalla condivisione dell’esperienza scolastica all’uso di un comune e banalissimo mobile.

www.ilsussidiario.net

SCUOLA/ Morta, Scossa e Macabro: cosa ci insegnano i bambini "orrendi"?
Luigi Ballerini
mercoledì 26 gennaio 2011

Sono partito nella lettura con un pregiudizio, lo ammetto. Ma come si fa a pubblicare un libro con protagonisti tre bambini dal nome Morta, Scossa e Macabro? Soprattutto quando Morta è morta davvero, Scossa è una bambina elettrica che assomiglia a Tempesta degli X-Men e Macabro è un bambino pustoloso dalle ferite che non si rimarginano, orrendo.Orrendi per sempre, appunto è il titolo del libro di Aquilino uscito per Giunti e destinato a ragazzi di nove-undici anni.

Eppure la scrittura veloce, semplice senza essere banale, mi cattura subito e mi concede di conoscere meglio i piccoli protagonisti, che da una parte sembrano, dall’altra sono. Morta di nome e di fatto in realtà è una bambina che tutti vedono morta, ma che dentro desidera e sa di essere viva; Scossa è nervosetta, un po’ elettrica, capace di fare venire i capelli dritti a chi osa contrastarla o sfidarla; Macabro invece è un tenero bambino dalla ferita sempre aperta, una ferita che cerotti e bende non sono sufficienti né a coprire né a sanare.

I tre per la prima volta si sentono (telepaticamente) chiamare amico da qualcuno, uno sconosciuto lontano di nome Albein, un genietto disabile capace di costruirsi un paio di gambe bioniche ed emarginato a scuola perché, a detta di suo padre Reginald: “quando i compagni incontrano uno come Albein, lo detestano perché lui non solo è più intelligente, ma anche modesto”. E questo lo rende bersaglio di tutti.

Grazie a un ingegnosa invenzione del loro futuro amico (solo la prima della storia) i tre orribili vengono teletrasportati in una vera casa dove incontrano Reginald e Annette, papà e mamma di Albein, che inizieranno a prendersi cura di loro in una vera esperienza di accoglienza, attraverso errori e correzioni di prospettiva. È nella nuova casa e dopo alcune avventure che gli orrendi diventano gli Orrendi, un team potente con la missione di salvare bambini in difficoltà in giro per il mondo.

L’ultima parte del racconto, una missione dai toni rocamboleschi, perde un pochino dello smalto iniziale, come se tutto si fosse ormai compiuto; c’è da augurare all’autore di ritrovare e mantenere nei sequel quel registro sospeso tra il simbolico e il reale che è sotteso così bene all’inizio di questa sua opera e pare davvero promettente.

Resta interessante e decisiva la questione che il testo pone, quella dei bambini orrendi, che non piacciono a nessuno. Qualcuno un po’ farisaicamente e preda di un attacco di buonismo potrebbe obiettare che in realtà non esistono, che i bimbi sono tutti belli e cari. Peccato che sia una menzogna. Per non andare troppo lontano a volte possono apparirci orrendi persino i nostri stessi figli, quando non ci piacciono (più), quando deludono le nostre (indichiarate) attese, quando fanno di tutto per toglierci la pelle da addosso (e noi glielo permettiamo).

Eppure occorre partire da una certezza: non esistono bambini cattivi, esistono solo bambini incattiviti. Lo stesso vale per gli adolescenti tremendi, antipatici, stupidi, apatici o irresponsabili. Quando i ragazzi sono orrendi è perché è accaduto - o non accaduto - qualcosa, non si tratta di un dato di natura.

Di là dal romanzo - che ha tutti gli elementi per piacere ai ragazzi, persino ai meno “forti” nella lettura - ciascun membro dell’orrendo trio ha qualcosa da dirci al riguardo. Morta ci invita a non credere alle mascherate, non cedere mai alla tentazione di credere che un giovane possa davvero essere uno zombie, un cadavere ambulante nel mondo privo di desideri e interessi. In lui, da qualche parte, persiste sempre almeno un residuo di normalità che sopravvive e chiede di essere resuscitato, rianimato perché possa di nuovo darsi soddisfazione nella vita.
Scossa ci invita a ritarare lo sguardo su chi è troppo reattivo, su chi salta per poco divenendo capace di scenate e atti inopportuni. Senza chiedere concessioni e sconti ci avverte che a volte non è facile controllarsi, soprattutto quando si è imparato presto a fare così e certi atteggiamenti appaiono l’unica forma di rapporto possibile. Ci dice anche che in fondo non piace a nessuno essere sempre elettrici, perché ci sono solo svantaggi e perché sarebbe più facile stare con gli altri arricchendosi reciprocamente. Occorre allora saper riprendere questi ragazzi cambiando le regole del gioco, con fermezza, ma senza restituire tensione ed elettricità. Proponendo una nuova forma di rapporto, più conveniente.

Macabro, invece, ci aiuta a considerare le ferite dei bambini, che a volte non guariscono da sole, ma possono restare continuamente aperte, senza rimarginarsi. Accadrà se qualcuno saprà innanzitutto notarle e poi trattarle giudicando l’accaduto e ripartendo dal buono che comunque deve esserci stato nella storia personale fino a quel momento. Perché è dal buono che si parte sempre.

Alla fine questo trio, su cui ero così dubbioso, suscita una sconfinata simpatia, altro che repulsione. Verrebbe voglia di parlare personalmente con ciascuno di loro e sentire bene cosa hanno da dire. Anche perché, chi ha mai detto che debbano davvero restare Orrendi Per Sempre?

     
Per chi: per chi teme o ama la “diversità”. Consigliato dai 9 anni
Storia: Un inno alla diversità. Quattro ragazzi combattono ogni giorno contro la cattiveria e la diffidenza della gente nei loro riguardi. Morta, Macabro, Scossa e Albein sono infatti quattro teen mostruosamente “speciali” e quindi emarginati. Ma quando si incontrano, fanno squadra e proprio grazie alle loro “particolarità” si trasformano in eroi, in aiuto dei bambini in difficoltà
Segno particolare: copertina “terrificante” e racconto ritmato.
www.radiomamma.it

Sono creature che appartengono alla morte, alla notte, all’inesplorato. E’ facilissimo per loro spaventarvi; ma se invece della vostra paura ascoltassero il loro cuore e decidessero di cercarsi un amico? Il loro aspetto è orribile e terrificante, i loro poteri sono sovrumani, ma per un amico, certo, tutto cambierebbe. (Lucia, Libreria Moderna, Udine ).
www.fuorilegge.org

Consiglio vivamente questa piccola perla della letteratura per l'infanzia. Ci sono libri che dovrebbero avere molta piu' visibilita' di quella che in realta' hanno. "Orrendi per sempre" e' un capolavoro, per lo stile di scrittura asciutto e diretto, il ritmo incalzante, il continuo interesse e gli innumerevoli messaggi che trasmette ai ragazzi. In particolar modo il senso della diversita' e dell'emarginazione come qualcosa da non ignorare. I personaggi acquistano carisma dopo poche pagine e il semplice, seppur sapiente intreccio, della trama conduce a un finale esaltante. Comicita' e ironia condiscono la storia di questi 'macabri' personaggi facendo sorridere il lettore, in particolar modo nella figura di Spizzo. Questo libro non dovrebbe mancare nella vostra biblioteca, se amate la letteratura per ragazzi. Il mio e' stato quasi un colpo di fulmine: visto di passaggio per i corridoi della libreria e subito raccolto. Copertina meravigliosa! Si vede anche al buio!
"-Albein e' bravo- disse. -Ho conosciuto bambini senza gambe. Se avessero avuto le sue...Ma perche' anche lui e' solo, dato che ...e' normale, no? A parte le gambe. Uno intelligente come lui non l'ho mai incontrato. Che forza la lavatrice!-
-Le persone- rispose Reginald -hanno persino paura di non essere tanto speciali come credono. Quando incontrano uno come Albein, lo detestano perche' lui e'...non solo e' piu' intelligente, ma anche modesto. Se Albein fosse stupido e saccente, lo accetterebbero senza dificolta'-
-Come e' strano il mondo!-
Com'e' cattivo, avrebbe voluto correggerlo Reginald. Ma questo Macabro lo sapeva gia'. Anche lui, come tutti loro, preferiva comunque pensare che un giorno il mondo sarebbe potuto migliorare, perche' di persone buone in giro ce n'erano parecchie, anche se non si facevano notare quanto le altre". (Beraniel, 5 dicembre 2010) –
http://www.anobii.com/books/Orrendi_per_sempre/9788809752887/0189dc9ba9300d6fe6/

Che piacevole scoperta! Non conoscevo questo scrittore e devo dire che sono rimasto colpito positivamente. Il libro reinventa il classico gruppo di super eroi in maniera ironica e briosa, con una scrittura molto scorrevole. Grande cura anche per l'aspetto grafico (abbastanza insolita per un progetto tutto italiano) con le splendide
illustrazioni di Iacopo Bruno e l'ottima impaginazione. Ottimo per i più piccoli, ma anche gli adulti potranno divertirsi leggendo le avventure degli orrendi. (Iri)
Voto: 4 / 5
www.ibs.it

A dispetto del nome gli Orrendi per sempre (Giunti junior) sono una squadra affiatatissima, sempre pronta a soccorrere i bambini in difficoltà: Morta, Macabro e Scossa sono ragazzi molto speciali che scoprono i loro poteri e la loro missione grazie ad Albein, genietto inventore. Il libro è firmato da Aquilino: insegnante fino al 2006 che ora si dedica a scrivere libri per bambini e ragazzi ma che è anche regista e autore teatrale.
Il nuovo diario messaggero – 23/12/2010.


E in tema di horror e humour, sulla scia del mitico “Vampiretto” di Angela Sommer Bodenburg, arriva una nuova serie tutta italiana. Ha per protagonisti nientemeno che una zombie, Morta, un ragazzo col corpo costellato di ferite che non si rimarginano mai, Macabro, una ragazza che quando si emoziona lancia scariche elettriche, Scossa, e un giovanissimo e geniale paraplegico, Albein: improbabili e simpatici eroi che, nonostante la paura che suscitano, scelgono di aiutare i bambini in difficoltà.
Andersen - novembre 2010

… questo nuovo romanzo che continua la vena neogotica del fantasy italiano.
Elle - dicembre 2010

Morta perde i pezzi del proprio corpo, ma li riattacca. Macabro è deturpato da orrende ferite. Scossa lancia scariche elettriche. Albein è un genio che non cammina. I quattro formano il gruppo degli “Orrendi”, per difendere i bambini in difficoltà.
Intimità - 29/12/2010.

In luoghi diversi del mondo vivono quattro ragazzi che, a causa del loro essere speciali, si trovano a combattere quotidianamente con l’ostitlità e la diffidenza della gente. Morta, nomen omen, è morta e spesso perde pezzi del proprio corpo decomposto, riattaccandoli con noncuranza; Macabro ha il corpo costellato di ferite infette e sanguinanti che non si rimarginano mai; Scossa, quando prova qualsiasi emozione, lancia scariche elettriche. Infine c’è albein, piccolo genio paraplegico, rifiutato e isolato dai compagni che non ne comprendono l’intelligenza. Sarà Albein, con una sua invenzione, a permettersi ai ragazzi di incontrarsi e di trasformarsi negli “Orrendi”: un gruppo affiatato di amici che riesce ad aiutare i bambini in difficoltà. A loro si aggiungerà anche Spizzo, l’unico amico di Albein, un bambino simpatico e coraggioso ma costantemente discriminato a scuola perché straniero.
… il primo libro di una serie che ha per eroi cinque amici mostruosamente simpatici che, tra mille avventure, conquisteranno i lettori con i loro difetti, trasformando i punti di debolezza in punti di forza.
Leggere: tutti - novembre 2010.

Orrendi per Sempre!
di milena divenuto

Se metti insieme una ragazza morta fuori ma non dentro, una ragazza che da la scossa, un ragazzo malconcio che fa paura solo a guardarlo e un babino di appena 7 anni intelligente e il gioco è fatto!
4 ragazzi molto diversi, ma che si assomigliano moltissimo per alcuni versi: sono soli, emarginati da tutto nel paese in cui vivono e che hanno scheletri di persone come amici!
Un libro fantastico, pieno di colpi di scena e suspense.. Ma col passare del tempo impareranno a volersi bene, a farsi accettare e il loro compito sarà quello di salvare i bambini in pericolo...
Ora hanno una missione, ora hanno un motto: "Orrendi Per Sempre!"
Un libro assolutamente da leggere, ad ogni costo: Provare Per Credere...!

componente del giornale web Dica, Duca
diretto da
Sara Lombardi
Secondaria I°
Istituto Comprensivo 18
di Verona (VR)

     

 

INTERVISTA PER LA FIERA DEL LIBRO DI BOLOGNA

1. Chi sono gli Orrendi?
Persone speciali che purtroppo sono anche molto diverse dagli standard accettabili. Hanno un aspetto che suscita orrore o imbarazzo, poteri che ispirano paura e diffidenza, un carattere non sempre apprezzabile, sia per le dure esperienze che hanno dovuto affrontare sia perché spesso sono sulla difensiva. Ma dietro la facciata orrenda ci sono cuori generosi, intelligenze vivaci, e un coraggio straordinario.
2. Chi o che cosa rappresentano?
Possiamo vederli come bambini, l’uno diverso dall’altro. L’impulsivo, il depresso, la vittima… O come metafore della situazione dei bambini nel mondo: lo sfruttamento, l’emarginazione, l’abbandono, la violenza… Ma essi sono anzitutto personaggi e rappresentano sé stessi e la propria storia personale. Ciò che li unifica è dapprima il desiderio di inserirsi nella comunità e poi quello di aiutare gli altri bambini in difficoltà ovunque si trovino.
3. Si possono paragonare a un team di supereroi?
Fino a un certo punto. Il supereroe, di solito, non ha una crescita personale. Si presenta già definito con i propri poteri, i propri limiti, i tratti di una personalità non più in evoluzione. Gli Orrendi non devono affrontare solo il cattivo di turno, ma anche tutti i problemi dell’età e della convivenza. Sono ragazzi, devono esplorare il mondo e sé stessi, capire e capirsi, stabilire relazioni valide e durature, superare conflitti ed egoismi. Insomma, l’avventura della vita.
4. Che cosa li rende competitivi rispetto ad altre invenzioni letterarie simili?
Una delle caratteristiche di “Orrendi per sempre” è la non appartenenza a un genere. Il genere, di per sé, limita l’ambientazione e la sfera d’azione. Le storie degli Orrendi non sono horror e non sono solo d’avventura, sono anche storiche, fantascientifiche, umoristiche, romantiche, drammatiche… Alla varietà di registri corrisponde una varietà di ambienti: dalla foresta al deserto, dalla metropoli al borgo montano… e una varietà di collocazioni temporali: ci sono avventure che si svolgono nel passato e nel futuro.
5. I libri seguono uno schema?
In ogni volume della serie, gli Orrendi affrontano un cattivo diverso. Un libro, un’avventura. Essi fanno anche la conoscenza con un personaggio speciale come loro, che entra a fare parte del gruppo. Il gruppo, infatti, non è stabile. Durante un’avventura, qualcuno può mancare, qualcuno si può aggiungere.
6. La scrittura tiene conto di tanta varietà di ambientazioni e personaggi?
Nelle intenzioni, la scrittura è briosa, veloce, emozionante. Ogni scena deve risultare interessante; ogni scena deve divertire o appassionare o creare aspettative. La scrittura non è troppo facile e non deve risultare difficile, in modo da soddisfare sia i lettori più piccoli sia gli adulti. La qualità letteraria dell’opera è importante, assicura credibilità e profondità.
7. Come si pone la serie degli Orrendi nella questione della letteratura come trasmissione di valori?
Si tratta di una serie di narrativa che ha come obiettivo anche il recupero del piacere della lettura presso i ragazzi che se ne sono allontanati, o che si sono assuefatti a una letteratura per ragazzi più superficiale. E questo è già un valore. Non è poi detto che l’avventura non possa veicolare valori, senza per questo risultare moralista. Negli Orrendi si presenta una famiglia amorevole e aperta, i cui membri sono uniti di fronte alle difficoltà. Vengono affrontati grandi temi come l’emarginazione, la diversità, la solidarietà, la libertà, il rispetto dei diritti umani, la difesa dell’infanzia, la salvaguardia della natura e del territorio, perfino la realtà del dolore e della morte…
8. Si tratta quindi di libri per tutti?
Ci sono riscontri per cui gli Orrendi sono apprezzati sia dai bambini di nove anni sia dagli adolescenti sia dagli adulti. Ciò si deve non solo al piacere della lettura, che non annoia mai, ma soprattutto all’umanità che affiora dalle storie che coinvolgono gli Orrendi e i bambini che accorrono a salvare. Emergono personaggi veri, che divertono e commuovono il lettore, nei quali ritrova aspetti di sé e del mondo.
9. Che cosa si può dire riguardo alla veste grafica?
È stato chiesto a un autore di illustrazioni di confrontarsi con un autore di storie e il risultato è originale, lontano dagli stereotipi che infarciscono le librerie. La grafica contribuisce a dare carattere al libro, senza stravolgerne i contenuti e la forma letteraria. Una simbiosi efficace tra immagine e parola.
10. Che sorprese ci riservano gli Orrendi per il futuro?
Ognuno di loro deve fare i conti con la propria storia personale. Nei luoghi d’origine hanno lasciato ansie e conflitti, vicende irrisolte e paure. Per crescere, dovranno affrontare sé stessi e il proprio passato. Intanto, il lettore incontrerà personaggi strabilianti, sia umani sia animali… un nano terribile, per esempio; o un drago molto particolare; o… Le sorprese avranno fine solo se i lettori non concederanno più la propria fiducia agli Orrendi, e questo ci auguriamo che non succeda mai.



Parola agli autori - Aquilino
Chagall | 17 giugno 2011 at 21:43 | Etichette: Aquilino, Giunti editore, I segreti di Blaad, Orrendi per sempre | Categorie: Parola agli autori | URL: http://wp.me/p1BOXI-6m

http://alpeggiononcemaifine.wordpress.com/

È con grande piacere che oggi ospito in questo mio piccolo spazio lo scrittore, attore e regista Aquilino. Di suo ho letto il libro Orrendi per sempre, il primo volume di una serie di romanzi di letteratura fantastica pubblicata da Giunti editore, che vi consiglio vivamente. È da poco uscito il secondo libro della saga e presto sarà mio. Nel frattempo Aquilino ha gentilmente deciso di accettare il mio invito per condividere con me e con chi volesse fermarsi a leggere queste righe un suo pensiero su questo lavoro. Dopo questa premessa non mi resta che dire, parola all’autore…

***

Cari Orrendi,

vi penso come amici e quando vi scrivo emerge un forte legame di fratellanza. Il primo Orrendo della mia vita è stato il bambino serio e attonito che ho visto nello specchio. Ciao, gli ho detto. Lui ha chinato lo sguardo, intimidito. Poi mi ha fissato, mi ha rivolto un sorriso coraggioso e mi ha sussurrato: Non sei più Orrendo. No, sono cresciuto, ma cresciuto su di te, sulle tue fondamenta di solitudine e paura. Mi sussurri: Ricordi?. Sì, ma non tutto. Del dolore patito mi rimane solo un’impressione di autunno piovoso; tutto il resto l’ho lasciato andare, ed è giusto così. Non vivo del passato, ma del presente. Tu, però, anima mia bambina, sei la radice inestirpabile.

Piangevi disperato, quando la nonna ti lasciava, disperata anche lei, all’asilo. Ti porgeva caramelle che rifiutavi. Poi se n’andava, e tu eri solo in mezzo a bambini dispettosi e prepotenti, e ad altri che piangevano come te, facendoti sentire ancora più disperato.

Ma le lacrime si sono estinte, il tempo non dà loro tregua, la vita le asciuga in fretta, e ti conquista con i sorrisi e le risate. Avevi tanti amici, a scuola. Perché, allora, ti sentivi così diverso? Così inadeguato? Avevi amici ed eri bravissimo in tutte le materie, perfino in matematica. Nessun calcolo, però, spiegava la sensazione di essere “orrendo”.

Te la sei tenuta dentro, non l’hai disintegrata come la lacrime; e ha contribuito alla tua visione di vita: ciò che brilla, ciò che è facile, ciò che è ridanciano, ciò che ha successo, ciò che pone al di fuori e al di sopra degli altri, ciò che è limitato e meschino… non faceva e non fa per te. Hai sentito un’attrazione per l’armonia nascosta, per la diversità e la sofferenza, per la sensibilità panica, per la gioia contenuta, per la visione oltre, per l’empatia universale.

Orrendo tra i normali, privo della patente di adeguatezza e omogeneità, hai sempre trovato stimoli e gratificazioni negli Orrendi: disabili, geni, artisti, idealisti, alternativi, vagabondi, paria, emarginati, diversi, ostinati ribelli, convinti libertari.

Ora, anima bambina diventata scrittore, cerchi nell’orrendo e nello straordinario ciò che non dicono i telegiornali e i giornali, gli autori di best-seller e gli opinionisti, i politici e i religiosi: la verità di un mondo che è, nonostante tutto, orrendo, e non va nascosto.

Che serenità, alla fine, essere Orrendi!

I segreti di Blaad – commento
Postato il 9 luglio 2011 da Chagall

Eccomi giunto alla fine della settimana dedicata agli Orrendi, i protagonisti dei libri Orrendi per sempre e I segreti di Blaad dello scrittore Aquilino, pubblicati da Giunti Junior editore. Per concludere lascio un mio commento inerente a I segreti di Blaad, il secondo libro della saga. La prima cosa che salta all’occhio del nuovo romanzo è il numero ridotto di pagine: 188 rispetto alle 280 del libro precedente. All’inizio la cosa mi era dispiaciuta, ma a lettura conclusa si è rivelata positiva. La storia ha un ritmo più serrato e gli eventi risultano più concentrati. Insomma, non ci si annoia. L’unico personaggio che trovo sia stato trascurato è proprio quello da cui prende titolo il romanzo, Blaad. Un cattivo così affascinante avrebbe meritato qualche pagina in più completamente per sé. Altra soluzione che non mi ha convinto pienamente è il modo in cui Jasmine riesce a togliere da una situazione pericolosa lei e Spizzo grazie alla provvidenziale comparsa di una bomboletta al peperoncino. L’ho trovata una soluzione un po’ forzata. Per il resto il libro scorre veloce e piacevole. L’autore, come spero si evinca dalle varie citazioni che ho lasciato nei post precedenti, dissemina nel racconto dei messaggi i importanti. Parla di emarginazione del diverso, delle difficoltà che affronta una grande famiglia moderna ed esorcizza con ironia le nostre grandi paure. Ma è tutto sempre funzionale alla storia, ed è questo che più apprezzo della scrittura di Aquilino. Fa pensare con un sorriso, non si ha mai la sensazione che voglia insegnare. Il messaggio alla fine arriva comunque. Per finire, e credo che l’autore sarà d’accordo con me, una lode al talentuoso illustratore Iacopo Bruno, che ha saputo davvero cogliere lo spirito di entrambi i libri e dei suoi protagonisti.

I segreti di Blaad, Aquilino

Villa SentimentoRiporto la pagina riassuntiva con i link di tutti post riguardanti gli Orrendi e questa interessante recensione e intervista di Voce del silenzio riguardanti il primo libro della serie, Orrendi per sempre.
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Piacere, almeno per me… Blaad
Postato il 9 luglio 2011 da Chagall

Blaad

Nome: Blaad (con risata satanica di accompagnamento!)
Età: imprecisata
Luogo di provenienza: e secondo voi ve lo vengo pure a dire?
Segni particolari: Vuole diventare immortale.

Come tutti i cattivi ha una folta schiera di perfidi aiutanti:

Gorilla Pipistrelli succhiasangue ***

Da pagina 34 de I segreti di Blaad:

«Ho letto la cronaca della vostra impresa nel deserto di Nothing. Notevole. Non vi hanno dato una medaglia? Certo che no. Le medaglie lo so io a chi le danno, ma non ve lo dico nemmeno. Voi comunque meritate molto di più».

***

Le illustrazioni sono di Iacopo Bruno

Riporto per concludere la pagina riassuntiva con i link di tutti post riguardanti gli Orrendi.


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Piacere, Zura
Postato il 9 luglio 2011 da Chagall

Zura

Nome: Zura
Età: imprecisata
Luogo di provenienza: Carpaz
Segni particolari: È una zombie e vive nascosta con il suo popolo nelle grotte di Carpaz. Il suo aiuto si riverlerà fondamentale nella nuova missione degli orrendi.

***

Da pagina 19 de I segreti di Blaad:

«A volte» le sussurrava nei rari momenti in cui se ne stavano sole, quando a parlare era soprattutto Jasmine «vorrei che anche gli altri potessero vedersi una sola volta come saranno dopo morti. Te li immagini, al mattino, che si guardano nello specchio e vedono solo un teschio? Chissà che urlo! Ma almeno ti capirebbero un poco di più».
«Non basta capire».
«Lo so. Bisogna anche voler bene».
Morta non aggiungeva altro, quando Jasmine tirava in ballo il “voler bene”. Chi mai avrebbe voluto bene a una come lei? Per fortuna, Jasmine spesso aggiungeva: «A me non importa se perdi i pezzi. Io ti voglio bene».
A Morta bastava.

***

Il ritratto di Aquilino:

Essere morti in vita è dura, ci si ritrova circondati da viventi che rifuggono da tutto ciò che richiama la fine delle cose. E che giudicano “stregonesco” e “innaturale” il rimescolamento inaccettabile di vita e morte, due realtà distinte e contrapposte. Ma è ancora più dura ritrovarsi alla guida di un popolo intero di morti viventi. Un popolo non solo perseguitato dai vivi, dai quali devono tenersi lontani per non finire annientato sui roghi. Ma preso di mira da un demonio come Blaad che vuole strappare il segreto dell’immortalità. Ci sarà mai pace, per Zura? Morta le insegna che una possibilità di vita con i vivi esiste, ma lei ha un popolo sulle proprie spalle. Lei non è libera di pensare solo a sé stessa. Lei è Zura, morta guida di morti.

Le illustrazioni sono di Iacopo Bruno

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Piacere, Jasmine
Postato il 8 luglio 2011 da Chagall

Jasmine

Nome: Jasmine
Età: nove anni
Luogo di provenienza: Compassioncity
Segni particolari: È la sorella maggiore di Albein. Rimasta a lungo in coma è l’ultimo acquisto del gruppo degli Orrendi, e per questo si sente spesso poco considerata. Grande amica di Morta ha una cotta per Spizzo, che però la vede solo come un’amica.

***

Da pagina 15 de I segreti di Blaad:
All’inizio Jasmine si era angosciata nel rendersi conto di quanti animali finivano vittime dell’incuria e dello stile di vita umano: automobili, inquinamento, plastica, sostanze tossiche, antiparassitari… una strage quotidiana. Poi Morta le aveva detto: «La vita è sorella della morte e l’una non sta mai senza l’altra. Bisogna accettarlo, questo è il mondo».

***

Il ritratto di Aquilino:

Chiunque abbia posato un piede oltre il confine della vita, nella regione gelida della morte, viene condizionato e forse condannato a una visione estatica della vita, con una saggezza acquisita che forse ne penalizza la vivacità. E invece Jasmine è uscita dal coma come se si fosse trattenuta a lungo in un bel sogno. Si sente ancora più piena di voglia di vivere, carica di curiosità e di voglia di partecipare. La sua simpatia per Spizzo è affinità elettiva. Dovrebbe averla anche per Scossa, e invece scopre in lei la rivale. Come un fiume che chiede argini per contenere le piene, trova rifugio in Morta: entrambe conoscono l’aldilà. Morta ci abita, Jasmine ci pone risorse a cui un giorno potrà attingere.

Le illustrazioni sono di Iacopo Bruno

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Importanti notizie sulla saga Storia di Geshwa Olers
Postato il 7 luglio 2011 da Chagall

Interrompo momentaneamente la serie di post sugli Orrendi per riportare alcune importanti novità riguardanti la saga di letteratura fantastica Storia di Geshwa Olers, dello scrittore veronese Fabrizio Valenza. Per le ragioni illustrate in questo post Fabrizio ha deciso di rendere i prossimi volumi disponibili per il download digitale, come avveniva all’inizio della sua carriera in campo editoriale. Una decisione coraggiosa che, condivisa o meno, merita tutto l’appoggio dei lettori. Per finire, un complimento a edizioni Domino, che liberando i diritti dei libri si dimostra davvero aperta nei confronti dell’autore e dei lettori.
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Piacere, Scossa
Postato il 7 luglio 2011 da Chagall

Scossa

Nome: Scossa
Età: tredici anni
Luogo di provenienza: Solleon
Segni particolari: Sprizza elettricità da tutti i pori, letteralmente. È la più grande del gruppo e il suo carattere spumeggiante e vivace la mette spesso nei pasticci ed è fonte di incomprensioni.

***

Da pagina 23 de I segreti di Blaad:
Poi rimbombò la voce di Reginald, mentre Gnac fingeva assalti furiosi a Scossa che scocciata gli rifilò una scarica: le ossa diventarono di un colore giallo-arancio fosforescente.
«Chiedigli subito scusa, Scossa. In questa casa non si umiliano le persone. Soprattutto gli amici!»

***

Il ritratto di Aquilino:

Tempeste ormonali? Personalità prorompente? Adolescente caratteriale? Personalità passionale? Scossa è solo un’adolescente con tanta energia in corpo da diventare “elettrica”. Vive con entusiasmo ogni situazione, si butta nell’avventura della vita con tutta la potenza della sua visione semplice e immediata delle cose. Non esita mai, sa sempre che cosa è giusto e che cosa è sbagliato. E se compie azioni avventate, pazienza. Meglio agire, che perdersi nei labirinti filosofici di chi scalda le sedie. Lei, seduta, ci sta davvero poco. Facile che tra lei e Morta, più ponderata e profonda, sprizzino… scintille. Scossa è il ruggito della primavera, Morta il silenzio immobile dell’inverno. Ma la primavera scaturisce dall’inverno e l’inverno sfocia nella primavera.

Illustrazioni di Iacopo Bruno

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Grazie Aquilino!
Postato il 7 luglio 2011 da Chagall

Un breve post per ringraziare lo scrittore Aquilino. Già partecipe dell’iniziativa Parola agli autori, qui trovate il suo intervento, ieri mi ha contattato offrendosi di regalare per ogni Orrendo un suo personale ritratto. Apprezzo molto la sua voglia di interagire con me e i suoi lettori, e questa sua partecipazione darà un valore aggiunto alle presentazioni dei personaggi. Ho già aggiornato i post dedicati a Albein, Spizzo, Morta e Macabro e annuncio così che i rimanenti Orrendi si avvarranno di questa graditissima partecipazione. Grazie Aquilino!
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Piacere, Macabro
Postato il 6 luglio 2011 da Chagall

Macabro

Nome: Macabro
Età: imprecisata
Luogo di provenienza: Kikistar
Segni particolari: Ha un misterioso male che lo ricopre perennemente di piaghe collegato alla capacità di guarire le ferite altrui. Sensibile e riservato è il più maturo del gurppo degli Orrendi.

***

Da pagina 49 de I segreti di Blaad:

«Abbiamo trovato persone che ci vogliono bene e noi che cosa facciamo? Litighiamo. Vi ricordo che abbiamo fatto un giuramento: “Orrendi per sempre!” Lo stiamo già tradendo, perché non andiamo d’accordo nemmeno tra di noi. Allora forse è meglio che ognuno se ne torni…»
«No» lo interruppe Scossa. «Io voglio restare qui».
«Anch’io» sussurrò Morta.
«E allora dobbiamo andare d’accordo. Noi non siamo solo amici» concluse Macabro. «Noi siamo più che fratelli».

***

Il ritratto di Aquilino:

Dolce di carattere, timido, rappresenta l’infanzia violata, la terribile realtà delle violenze sui bambini. Ha conosciuto il dolore nelle sue forme più atroci e ciò gli consente di capire a fondo gli altri. Non pensa mai a sé, la sua preoccupazione è solo lenire la sofferenza altrui, con un’empatia che lo rende taumaturgo. Macabro ha una visione terrificante del mondo, ma sa affrontarla con forza e serenità. Solo la saggezza, sembra dirci, può aiutarci a uscire dalla sofferenza. Egli quindi è anche il pacificatore, colui che fa superare i conflitti.

Illustrazioni di Iacopo Bruno

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Piacere, Morta
Postato il 5 luglio 2011 da Chagall

Morta

Nome: Morta
Età: imprecisata
Luogo di provenienza: Carpaz
Segni particolari: È morta, di nome e di fatto, ma ha una grande voglia di vivere e la infonde agli altri. Entrata a far parte del gruppo degli Orrendi sveglia Jasmine, la sorella di Albein, da un lungo coma.

***

Da pagina 128 de I segreti di Blaad:

«Io però non voglio cambiare il mio nome» disse Morta. «Voglio solo conoscere…»
«Non lo cambierai, a meno che tu non voglia cambiare te stessa» predisse Zura; poi chinò il capo come se si addormentasse. Morta non capì. Il popolo dei morti viventi l’aveva seguita e si era disposto di nuovo a semicerchio, in un silenzio profondo quanto il vuoto nelle cavità orbitali.
«Non capisco» mormorò.
«Il nome che ti sussurro è segreto. Solo tu puoi conoscerlo. Il nome sei tu, tu sei il nome, ma nessuno è solo un nome e nessuno è prigioniero di un nome.»

***

Il ritratto di Aquilino:

Non solo è morta, ma è anche priva di un passato. Da dove viene? Come ha fatto a ridursi così? Morta rappresenta la capacità dell’infanzia di porsi domande importanti. Non importa che non si conoscano le risposte, importa solo che si percepisca il mistero dell’universo, e il fascino delle sue contraddizioni: la morte in primo piano. Ella va scoprendo, giorno dopo giorno, quanto l’essere morta la avvicini ancora di più ai vivi. Sviluppa una sensibilità finissima che nulla cede al sentimentalismo. Morta sa condividere il dolore altrui, ma è concreta, tanto che a volte può apparire assente o fredda: abita sul confine tra la vita e la morte e vede le cose da un punto di vista privilegiato.

Le illustrazioni sono di Iacopo Bruno

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Piacere, Spizzo
Postato il 4 luglio 2011 da Chagall

Spizzo

Nome: Spizzo
Età: undici anni
Luogo di provenienza: si è trasferito da poco a Compassioncity
Segni particolari: Coraggioso e altruista farebbe di tutto per attirare le attenzioni di Scossa, per la quale ha una cotta tremenda. Ha due grandi amici: Albein …e il cucciolo di velociraptor Gnac.

***

Da pagina 24 de I segreti di Blaad:

«E siete così diversi l’uno dall’altro! …Ma questo è un valore, no? Eravamo tutti d’accordo sul difendere la nostra diversità, non è vero?»
Tutti annuirono.

***

Il ritratto di Aquilino:

Energia allo stato puro, spontaneità irrefrenabile, fedeltà assoluta nell’amicizia, curiosità incontrollabile, coraggio quasi irresponsabile, Spizzo è la gioia di vivere dell’infanzia. Si ribella a ogni forma di controllo e ricorre a ogni mezzo, anche alla bugia, pur di affermare la propria libertà. Detesta la routine, rifugge dalla noia, ha un costante bisogno di emozioni: è nato per l’avventura.

Le illustrazioni sono di Iacopo Bruno

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Piacere, Albein
Postato il 3 luglio 2011 da Chagall

Albein
Nome: Albein
Età: sette anni
Luogo di provenienza: Compassioncity
Segni particolari: È un piccolo genio, e per questo emarginato da tutti. Infermo dalla nascita ha inventato dei particolari pantaloni aderenti che gli permettono di camminare e correre a velocità supersoniche. Con l’appoggio di Spizzo, il suo unico amico, ha costruito Lalla, la cabina telefonica di teletrasporto che ha permesso agli Orrendi di riunirsi.

***

Da pagina 57 de I segreti di Blaad:
«Un bambino chiede il nostro aiuto, ma è di Carpaz, e io là… io là non ci torno».

Annette annuì come se comprendesse la legittimità del suo rifiuto. Sospirò. «Le nostre maledette paure» disse poi più a sé stessa che agli altri. «Ci seguono sempre e ovunque. Certo che liberarsene sarebbe un sollievo. Ma ci vuole un grande coraggio. Chi vuole il limone nel tè?»

***

Il ritratto di Aquilino:

Albein è la creatività infantile che sboccia come un prodigio, nella semplicità di una mente pura. Quando manipola la materia, in lui non c’è nessuna ricerca di potere. Egli non vuole dominare, ma solo risolvere problemi. Agisce come se tutto fosse un gioco affascinante. Non ci sono barriere e non ci sono pregiudizi, solo l’accettazione di quanto può essere grande e vario il mondo. Egli rappresenta la libertà di coscienza e di pensiero, e il rispetto per l’esistente. I coetanei lo vedono come un saccente capace di scardinare i rapporti di forza e di far risaltare la loro ignoranza e le loro meschinità. Gli adulti lo temono perché la sua genialità lo pone al di fuori delle convenzioni sociali e al di sopra dei rapporti utilitaristici.

Illustrazioni di Iacopo Bruno

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Una settimana con gli Orrendi
Postato il 3 luglio 2011 da Chagall

È stata dura, i signori Grirasole non sono certo tipi da scendere a compromessi per quanto riguarda i loro figli, ma alla fine li ho convinti. È con grande piacere che annuncio che da domani queste pagine si animeranno della presenza di ospiti davvero speciali: gli Orrendi! Sto parlando ovviamente del fantastico gruppo di eroi nato dalla penna dello scrittore Aquilino. I protagonisti dei libri Orrendi per sempre e I segreti di Blaad, pubblicati da Giunti Junior editore. Ogni post sarà l’occasione per conoscere più da vicino uno dei personaggi dei due romanzi, e soprattutto per condividere alcuni passi del libro che mi hanno colpito con chi si trovasse a passare da queste parti. Auguro a chiunque buona domenica, e corro a procurarmi un kit di primo soccorso. Con gli Orrendi non si sa mai cosa può accadere!

Di seguito, la lista dei post dedicati agli Orrendi:

Parola agli autori – Aquilino
Piacere, Albein
Piacere, Spizzo
Piacere, Morta
Piacere, Macabro
Piacere, Scossa
Piacere, Jasmine
Piacere, Zura
Piacere, almeno per me …Blaad
I segreti di Blaad – commento al libro

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giovedì 7 luglio 2011
Commento al libro: Orrendi per sempre e intervista all'autore
Pubblicato da Vocedelsilenzio

Quattro ragazzi, in parti diverse del mondo, combattono quotidianamente con l'ostilità e la diffidenza della gente a causa del loro essere "speciali". Morta è morta: spesso perde pezzi del proprio corpo decomposto e li riattacca con noncuranza; Macabro è costellato di ferite infette e sanguinanti, che non si rimarginano mai; Scossa lancia scariche elettriche potentissime quando prova qualsiasi emozione e Albein ha un'intelligenza spaventosa, ma non può usare le gambe. È una formidabile invenzione di Albein a farli incontrare e a trasformarli (non senza qualche disavventura!) negli Orrendi, un gruppo affiatato che grazie alle proprie "caratteristiche" riesce a portare aiuto ai bambini in difficoltà.

Orrendi per sempre è un libro che mi piacerebbe fosse letto da mio figlio, se mai ne avrò uno.
Orrendi per sempre è un libro che mi piacerebbe venisse letto un po' da tutti, a pensarci bene.
Perché? Beh, perché è un libro simpatico, divertente, triste, avventuroso, intelligente, coinvolgente... ma anche, e soprattutto, perché è un libro che parla della diversità, e quindi anche dell'unicità, delle persone, del fatto che non si può essere quello che non si è, solo per piacere agli altri. Siamo tutti diversi e, allo stesso tempo, siamo tutti uguali.

La storia è, almeno in apparenza, un horror, con creature tipiche del genere, quali una sorta di zombie, un altro bambino orrendo pieno di piaghe e ferite che non si rimarginano, una bambina che lancia scariche elettriche. Ma, allo stesso tempo, siamo in un romanzo sociale, che trae spunto anche da eventi catastrofici che si ripetono spesso nel nostro mondo, come i bombardamenti che subisce la città di Macabro. Siamo anche in un romanzo fantastico, indubbiamente, e in un romanzo d'avventura, perché di avventura, specialmente nella seconda parte della storia, ce ne sarà molta.
Ecco quindi delineato il contorno di un libro che non poteva non piacermi, vista la grande capacità di ben amalgamare i generi e di superare il confine della letteratura per ragazzi, diventando godibilissimo anche per un adulto.

L'autore ha saputo tessere un mondo fantasioso ma con solide basi reali. Con una scrittura fluida e dei personaggi simpatici e bizzarri ha portato in vita una storia originale e interessante, che trascina il lettore nel gruppo degli Orrendi per Sempre, facendolo sentire a casa. E durante il divertimento, le invenzioni geniali e le missioni di questi ragazzini 'speciali', ci viene fatto notare che essere diversi non è affatto semplice, ma essere tutti omologati è forse più difficile.

Un bellissimo libro, quindi, che si legge velocemente e con grande piacere. Si ride e si riflette allo stesso tempo e ci si sorprende dinanzi alle belle idee dell'autore!

Tra l'altro, vi segnalo con piacere che, sul blog di Chagall, si possono conoscere i protagonisti di queste avventure più da vicino.

E per non farci mancare assolutamente niente, abbiamo anche l'onore di avere Aquilino, l'autore del romanzo, ospite del blog. La sua presenza qui è graditissima e io lo ringrazio infinitamente per la sua gentilezza e la sua disponibilità.
Vi lascio alle domande.

Chi è Aquilino?
Profilo in bianco e nero: ex insegnante, conduttore di attività espressive e di sostegno psicologico con bambini e ragazzi, animatore di eventi, drammaturgo per “Lupusagnus” con esperienze di recitazione e regia, capocomico della compagnia di ragazzi “Il teatro dei passeri”, scrittore per ragazzi e adulti, lettore, hobby: giardinaggio e fotografia, un poco misantropo, animali: solo gli uccelli del giardino, politica: una sinistra ideale mai esistita, religione: no.

Come nasce “Orrendi per sempre”?
Da una scintilla. In essa, tre personaggi particolari, in apparenza appartenenti al genere horror, confluivano nella casa di un altro tipo speciale, un precoce genio anche lui vittima di emarginazione. Da lì, nel confronto con Maria Chiara Bettazzi, è nato il progetto di una trilogia e poi di una serie che travalicassero i limiti di genere di spazio, di tempo. Gli Orrendi agiscono negli ambienti più diversi, sia nel presente sia nel passato e poi magari nel futuro, e la narrazione è condotta con registri appartenenti al fantasy, allo storico, alla fantascienza, all’horror, al drammatico, al comico… Le possibilità di sviluppo sono quindi infinite e legate solo al piacere della scrittura e della lettura.

"Orrendi per sempre" è un po' un tributo al 'diverso'. Credi che siamo ancora molto restii al diverso? E come mai secondo te?
L’obiettivo di ogni sistema sociale, laico e religioso, è l’uniformazione. Dal piccolo gruppo di cortile-condominio alla comunità fino alla popolazione di uno stato, tutti invocano principi di omologazione: radici storico-religiose, figure eroiche, carte costituzionali, usi e costumi, gastronomia, linguaggio… Il simile rassicura, in base all’illusione che ciò che è riconoscibile e rapportabile a noi non possa farci del male. Il diverso, quindi, è minaccioso, mette in crisi un sistema rassicurante, apre scenari non riconducibili alle conoscenze acquisite. Il diverso è automaticamente: incomprensibile, pericoloso, distruttivo.

Allo stesso tempo è anche un bel tributo all'autoaccettazione, all'amarsi per come si è fatti. In questo siamo tutti un po' orrendi? Vorremmo un po' tutti essere diversi, secondo te?
Certo! Che cosa c’è di più orrendo di un divo del cinema? Eppure la gente lo adora e lo imita. La diversità dei ricchi e dei vip è accettata e anzi diventa un modello. Il transessuale di periferia è un’aberrazione, il cantante gay un originale. La gente si contraddice in continuazione, si trincera in un pensiero povero e manipolato dai media senza nemmeno averne coscienza.
In realtà, in ognuno di noi c’è la diversità come valore, altrimenti l’umanità sarebbe una collezione di soldatini. Può trattarsi di una diversità lieve, come quella d’opinione su questioni futili, o di una di diversità drammatica, come quella del disabile o del dissidente. In ogni caso, dentro di noi (se vogliamo accettarlo) ci sono tutte le diversità del mondo, come anche le omologazioni che ci consentono di capire, convivere e cooperare.

Cosa dobbiamo aspettarci dal seguito di "Orrendi per sempre", da poco nelle librerie?
Nel secondo volume, “I segreti di Blaad”, vediamo Morta affrontare i fantasmi del passato. Deve tornare nel proprio paese, da quelli che la volevano bruciare. Torna per salvare i figli dei suoi persecutori. Alla fine, ci sarà più comprensione sia da una parte sia dall’altra. Nel terzo volume si affronta il tema del fanatismo religioso e, appunto, della diversità dei perseguitati. Bambini con un aspetto particolare sono cacciati e schiavizzati dai fedeli del dio Tritan. Durante quest’avventura faremo la conoscenza con altri Orrendi. Nel secondo volume abbiamo incontrato Spavento, Tremore e Sobbalzo, i tre lupi morti. Ora, nel terzo, ci si presentano un nano molto simpatico e un cucciolo di drago: ambiente medievale, clima fantasy rivisitato. Nel quarto volume (sperando che la serie trovi lettori e possa continuare) toccherà a Macabro affrontare i propri fantasmi: siamo in un paese in guerra e la nuova Orrenda è una bambina tutto fuoco… e tutto ghiaccio.

Ho letto che hai fatto l'insegnante. Questo ha influito sulla tua scrittura, specialmente quella rivolta ai ragazzi?
No. Mi ha aiutato molto conoscere i ragazzi. Ci sono scrittori per ragazzi che non li hanno mai frequentati davvero e si riferiscono solo ai propri ricordi d’infanzia: brrr! La mia scrittura si sviluppa sulle esperienze teatrali, dalle letture, dalle esperienze di vita come le trasmetto nei libri per adulti. In conclusione, la scrittura è scrittura, non faccio differenza tra quella per ragazzi e quella per adulti. A un lettore bambino do lo stesso valore di un lettore adulto.

Ci parli dei libri per adulti che hai scritto, che mi sembrano molto interessanti?
Ho scritto “Le crociate dei Santi Innocenti” sulle crociate dei Bambini del 1212. L’ho scritto perché amo i libri a sfondo storico e mi affascina il medioevo; da lettore volevo diventare autore. Poi ho scritto “Un fauno in legnaia”, “D’Armonia, di sangue” e “Se muore un Arlecchino” (ancora inedito), tutti con Robin Edizioni (devo ringraziare Claudio Messina per aver creduto in me).
Cercavo il modo di scrivere per adulti, ed ero in crisi perché non sapevo che cosa raccontare. Parlare di me stesso? Ah, detesto parlare di me, anche se devo farlo come in questo caso. La mia vita mi è sempre parsa banale, niente che valesse la pena di essere romanzato. Scrivere un giallo? Una cronaca sociopolitica? Una storia d’amore? Per carità! Poi… quella straordinaria cosa che capita in un attimo felice. Immagino di incontrare Atena in carne e ossa. Con lei, entrano nella mia esistenza abbastanza piatta gli dei dell’Olimpo. Il mio alter ego, Albino Guidi, entra in crisi. Cambia vita, rinnegando le convenzioni sociali. Si dedica alla cura del giardino. Entra in confitto con il prete e la comunità dei fedeli più fanatici. Si scontra con Ares. Nel secondo volume viene indotto dalle Cariti a fare teatro. Contro di lui, Ade, il dio dell’oltretomba. Ma la libera espressione delle emozioni e del pensiero sulle scene avrà alla fine partita vinta. E così via. Da una parte l’umanità con le miserie e gli splendori, dall’altra gli dei e nel mezzo lui, Albino.

Progetti futuri?
Ho appena distribuito il copione per i miei Passeri (ragazzi dai dodici ai quindici anni): “L’angelo dei morti”. Un testo forte come quelli che scrivo per “Lupusagnus”, la compagnia di Milano diretta da Stefano de Luca. Ho in cantiere “Donne che amano i cani”, una specie di giallo con Albino Guidi aiutato da una ninfa in grado di trasformarsi come Proteo. Poi, magari, avvio la quinta avventura degli Orrendi. Nel frattempo, ci saremo chiariti le idee e scriverò la nuova opera di Lupusagnus. E poi… qualunque cosa sia, sarà comunque scrittura e tra scrivere e respirare la differenza è nulla.